Fino al 23 febbraio 2023 un omaggio al grande imprenditore e collezionista ferrarese, padre della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
Redazione - 12 novembre 2022
A pochi passi dallo splendido Museo Schifanoia, trovate un'altro palazzo un po'nascosto che siamo certi vi lascerà senza fiato.
Si tratta di Palazzo Bonaccossi che, fino al 26 febbraio 2023, ospiterà la mostra "Vittorio Cini. L’ultimo doge". Un'esposizione che vi porterà alla scoperta di uno dei più grandi imprenditori del Novecento, ferrarese di nascita e veneziano di adozione, tanto che Indro Montanelli lo definì come «l’ultimo Doge di Venezia».
Il suo impegno politico segnò inesorabilmente la sua vita privata. Nel giugno del 1943 si dissociò dal regime fascista, per il quale aveva ricoperto per qualche mese la carica di ministro delle comunicazioni: una scelta che gli costò l’internamento nel campo di concentramento di Dachau, dal quale uscì grazie all’intervento del figlio Giorgio. In memoria di quest’ultimo, scomparso prematuramente, promosse la costituzione della Fondazione Giorgio Cini (1951), primo ente privato italiano che si poneva come scopo principale la ricerca umanistica con sede sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia.
Uomo curioso e amante del bello, Vittorio Cini fu tra i più importanti ed acuti collezionisti del Novecento. Una raccolta ricchissima e variegata la sua, che comprendeva capolavori di grandi maestri del Rinascimento estense, a testimonianza della passione per l’arte della sua città natale, e di artisti contemporanei come Emilio Vedova.
Attraverso le opere di ventotto artisti, in maggioranza concepite ad hoc in occasione della mostra di Palazzo Bonaccossi, potrete rivivere la vicenda umana e professionale di questo illustre ferrarese. Numerosi lavori insistono sui luoghi nei quali lasciò un segno indelebile, a partire dalla sua città di adozione, dove abitò nel cinquecentesco palazzo sul Canal Grande a San Vio e dove promosse il recupero dell’Isola di San Giorgio Maggiore. E ancora, la terraferma, la zona industriale di Porto Marghera, del cui quartiere urbano gettò le basi.
Non poteva naturalmente mancare Roma, la città Eterna, dove Mussolini gli affidò la gestione di una delle più straordinarie avventure dell’urbanistica moderna, l’Esposizione Universale (E42). Altre opere rinviano alle sue iniziative imprenditoriali (ad esempio nel settore dell’industria elettrica) e alla sua vicenda biografica. La mostra darà conto altresì, attraverso fotografie storiche e documenti, dell’attività collezionistica di Vittorio Cini.
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Organizzata da Il Cigno Arte in collaborazione con Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara. A cura di Marco Di Capua
Opere di Riccardo Ajossa, Marco Bernardi, Alberto Biasi, Andrea Boyer, Vito Bongiorno, Lucia Crisci, Ettore de Conciliis, Stefania Fabrizi, Shay Frisch, Elisa Grezzani, Carlo Gavazzeni Ricordi, Claudio Koporossy, Rosaria Gini, Alessandra Giovannoni, Umberto Mariani, Riccardo Monachesi, Giorgio Ortona, Tommaso Ottieri, Achille Perilli, Elena Pinzuti, Piero Pizzi Cannella, Mauro Reggio, Oliviero Rinaldi, Maurizio Savini, Giovanni Tommasi Ferroni, Emilio Vedova, Marco Verrelli, Ortensio Zecchino