STORIE

San Giorgio e il Drago: la leggenda

Potrebbe interessarti anche
{$contenuto_correlato}

San Giorgio e il Drago: la leggenda

Sono più di cento le città che hanno eletto San Giorgio come patrono principale, ma qui a Ferrara il legame è antichissimo e speciale: la diffusione del culto di San Giorgio in città è attestata fin dal 657.

San Giorgio di Raffaello

San Giorgio e il drago Uccello

Chi era San Giorgio?

Giorgio, ancora prima di essere un martire e diventare uno dei santi cristiani più popolari e venerati, era un ufficiale delle truppe dell’imperatore Diocleziano. Secondo gli storici, sarebbe originario della Cappadocia, una regione della Turchia centrale, e la sua nascita è databile al 280: nato in una famiglia nobile, educato al cristianesimo, si dedicò ben presto al mestiere delle armi come era costume di quei tempi. Quando Diocleziano avviò una brutale persecuzione contro i cristiani, Giorgio si autodenunciò confessando la propria fede. Questo atto non passò impunito: dopo innumerevoli torture, Giorgio fu decapitato a poco più di vent’anni, il 23 aprile 303.


Ed è proprio il 23 aprile che a Ferrara si celebra la festa di San Giorgio… anche se, non è sempre stato così. Infatti all’inizio del Novecento il santo patrono si festeggiava il giorno dopo, il 24 aprile, ed era una manifestazione che si protraeva per diversi giorni. L’intero centro era agghindato a dovere: il Listone, la facciata del Duomo e il Campanile erano riempiti di sfarzose decorazioni e illuminazioni serali.

San Giorgio e Ferrara

Si racconta che nell’angolo dove il Po si biforcava in due rami e dove con il tempo si era formata una grossa borgata - il primo nucleo della città, che si sviluppò poi sull’altra riva in quello che ancora oggi chiamiamo castrum - proprio su quel lembo di terra papa Vitaliano concesse nel 647 la costruzione di una chiesa consacrata a San Giorgio. Già dal X secolo la Basilica di San Giorgio si era configurata come una cattedrale extraurbana: oltre la chiesa, vi erano infatti gli edifici della canonica, il palazzo vescovile, il cimitero e il campo di mercato. I fedeli per assistere alla funzioni liturgiche dovevano però attraversare il fiume e divenne ben presto molto scomodo. Così si decise di trasferire la cattedrale sulla riva sinistra del fiume: nacque così l’attuale Duomo della città, costruito nel 1135.

Ferrara Duomo San Giorgio

La città estense può vantare anche due preziose reliquie: una parte del cranio e un osso di un braccio che furono di San Giorgio. La reliquia del braccio, donata da Matilde di Canossa alla Basilica di San Giorgio, fu trasferita in seguito nella nuova cattedrale. L’altra reliquia, l’osso cranico, è conservata invece nel Museo del Duomo.

Simboli e leggende

San Giorgio è considerato patrono dei cavaliere, paladino della fede, del valore e della gentilezza,  simboleggia l’eroe che trionfa su ogni male in difesa del debole e dell’oppresso. Secondo le biografie agiografiche medievali, San Giorgio è il cavaliere che riuscì a sconfiggere il drago che infestava la città libica di Salem, salvando così la figlia del re che era stata estratta a sorte come vittima sacrificale. E infatti l’immagine di un cavaliere che uccide un drago per difendere una fanciulla è l’iconografia più famosa di San Giorgio. La leggenda nel tempo ha assunto vari significati, e tra questi la difesa della religione (simboleggiata dalla principessa) dal tormento del Demone. San Giorgio e la sua epica leggenda di cavaliere indomito furono presi come esempio dai crociati, a cui si deve la diffusione del mito.


Una piccola curiosità: la leggenda di San Giorgio era così famosa a Ferrara che anche per il matrimonio di Leonello d’Este con Maria d’Aragona del 1444 fu inscenato il testo teatrale “San Giorgio e il Drago” e la piazza cittadina fu trasformata in un bosco di querce.

Dove ammirare San Giorgio 

Ferrara è così legata a San Giorgio che ci sono monumenti e dipinti che lo celebrano tutto l’anno, non soltanto il 23 aprile. E quindi girando per la città potete trovare:

  • Una statua equestre in bronzo che rappresenta San Giorgio: è una delle sculture in bronzo dell’altare del Crocefisso del duomo di Ferrara, fusa da Niccolò Baroncelli da Firenze;
  • Una lunetta in marmo in stile romanico: a San Giorgio è riservato un posto d’onore, proprio sopra la porta maggiore d’ingresso alla Cattedrale: se alzate gli occhi potete vedere una lunetta in rilievo scolpita dal maestro di arte romanica Nicholaus;
  • Un intero pannello di tempera su tela: è quello dipinto da Cosmè Tura, fondatore della scuola ferrarese. Il suo San Giorgio e il drago è oggi conservato al Museo dell’Opera del Duomo.


san giorgio leggenda cosme tura a ferrarar

Ferrara ha eletto come suo patrono un prode cavaliere e la scelta non è casuale: San Giorgio uccide i nemici, il male e… le insidie delle paludi. Se si considera che la città per lungo tempo è stata costantemente esposta al pericolo di alluvioni e afflitta dal problema dei terreni palustri, la leggenda di San Giorgio e il Drago assume subito un rilievo speciale.