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L’arte della ceramica ferrarese: i segreti di una tecnica centenaria
La ceramica è un’arte presente a Ferrara sin da tempi antichi, ma è all’inizio del XV secolo che la ceramica graffita: una nuova tipologia che riscontra grande successo nell’epoca rinascimentale.
La ceramica graffita
La ceramica graffita è una tecnica caratterizzata da raffinati disegni e sublimi accostamenti cromatici. Attraverso tale delicata arte si narravano le vicissitudini della corte: ancora oggi rappresenta un’intima testimonianza di usi e costumi, personaggi e simboli di un’intera epoca. Una delle più importanti raccolte ceramiche del periodo estense è custodita a Palazzo Schifanoia, avete già fatto un salto ad ammirarle? Qui troverete una collezione di oltre 800 pregevoli pezzi realizzati tra il XIV e il XVII secolo.
La ceramica oggi
Oggi a Ferrara vengono prodotte varie tipologie di ceramica che potrete ammirare in occasione dell’evento Ceramica in FEsta organizzato da CNA di Ferrara (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) il 20 e il 21 maggio. Si tratta di un'eccellente occasione per scoprire con i vostri occhi questo meraviglioso mondo per mano dei suoi artigiani, nel centralissimo contesto di Piazza Trento e Trieste.
L’arte della ceramica ferrarese - Una tradizione viva
Tra i maestri d’arte protagonisti dell’iniziativa troverete Franco Mazza che, con la sua produzione, rende omaggio alla tecnica graffita e al suo glorioso passato rinascimentale.
L’attività di Franco Mazza è un’attività di famiglia: dal nostro incontro con lui emerge il grande amore che prova per il suo lavoro e la fierezza di chi contribuisce attivamente a portare avanti la tradizione.
Da una passione, un mestiere
“Tutto è nato per merito di mia moglie, Chiara De Angelis. Tutti e due ci siamo diplomati all’Istituto d’arte di Bologna, ma dopo il diploma la mia famiglia si è trasferita nel ferrarese per lavorare nel mondo dell’agricoltura e per lungo tempo ho accantonato la ceramica per dedicarmi alla gestione di una cooperativa agricola. Poi, nel 2000, spinto da Chiara, ho ripreso a lavorare la ceramica e mi sono iscritto all’Albo delle imprese artigiane. Inizialmente producevamo smalto a grande fuoco, una delle tecniche di decorazione più utilizzate e quella per cui avevo studiato. Poi abbiamo scoperto la tecnica graffita ferrarese, ce ne siamo innamorati e abbiamo cominciato a studiare quale tonalità di colori fosse adatta. Era proprio quella la chiave, il colore!”
Il pregio della graffita ferrarese è infatti dovuto ai motivi decorativi, i più vari ma soprattutto floreali, e ai toni dei colori che assumono caratteri di assoluta originalità. Funziona così: sulle ceramiche ancora crude viene steso l’ingobbio (un velo di argilla bianca) che viene inciso a mano libera con una punta metallica sottile scoprendo così lo strato sottostante che, in cottura, restituirà il caratteristico colore rosso. Poi le ceramiche vengono colorate con ossidi metallici e, in seconda cottura, viene invetriato parzialmente.
“Dopo vari e lunghi tentativi, Chiara finalmente era riuscita a ottenere la tonalità giusta. Applichiamo colori che sono ossidi: verdi, blu, giallo. Con il tempo, per non essere ripetitivi, abbiamo aggiunto il rosso e l’azzurro."
Ciò che è iniziato come un gioco, è diventato un mestiere anche grazie alla Confederazione CNA: avevamo ristrutturato un casolare a Sant'Egidio, per avere sia il laboratorio sia uno spazio per accogliere i clienti. Un posto fantastico, abbiamo passato degli anni stupendi, vivendo soddisfazioni enormi. La ceramica ha un processo di lavorazione lunghissimo: tra le varie fasi spesso si arriva fino a un mese e mezzo. C’è un ciclo da rispettare: come la trasformazione molecolare della terra in cottura o l'essiccazione. Bisogna rispettare i tempi e non bisogna forzare i ritmi, se si desidera un prodotto eccellente.
Per chi cuoce la ceramica
“Le nostre ceramiche finiscono in molte case dalla persona amante degli oggetti decorativi per uso personale a quella in cerca dei pezzi pregiati da regalare. Tutta la nostra produzione si ispira all’arte ferrarese: adoperiamo una tecnica locale, lavoriamo nel contesto cittadino, è giusto che siano proprio questi particolari presenti nelle nostre ceramiche. Con i clienti c’è un rapporto incredibile, spesso ci chiamano per ringraziare per la bella figura fatta regalando un nostro oggetto. A volte, passano davanti al nostro banco e sento dire “ehi, guarda un Mazza, ce l’ho pure io”.
"Essere un artigiano significa questo: vivere della tua passione ed è bello e stimolante anche il confronto con gli altri artigiani. Qui a Ferrara abbiamo costituito un gruppo con cui organizziamo mercati di artigianato artistico: l’appuntamento è il terzo weekend di ogni mese, sul Listone."
Una tradizione di famiglia
"Mio figlio Massimo è il futuro della nostra attività: il mio sogno è di vederlo autonomo nella gestione del laboratorio e seguirlo giusto per qualche consiglio."
Il consiglio ai giovani? C’è ancora spazio per chi desidera occuparsi seriamente di questa arte! puntate sulla qualità: è quello che ti salva e ti differenzia dagli altri.