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Sulle tracce di Giorgio Bassani, a casa Ariosto

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Nel cuore di Ferrara, al civico 67 di Via Ariosto, sorge la casa di Ludovico Ariosto, una dimora elegante e discreta, con la sua facciata in mattoni rossi tipici dell'architettura rinascimentale ferrarese. Nonostante le sue dimensioni modeste, questo luogo rappresenta uno degli ultimi rifugi del grande poeta, che descrisse la sua casa come “adapta mihi” – adatta a me – un luogo perfetto per dedicarsi alle sue opere letterarie, tra cui la terza redazione dell’Orlando Furioso. Qui, immerso nella quiete e nella semplicità, Ariosto trovava rifugio anche nel suo piccolo giardino.

Oggi, queste stesse mura accolgono la memoria di un altro gigante della letteratura ferrarese, Giorgio Bassani. La sua relazione con Ferrara fu complessa, un legame tormentato che è ancora percepibile: la piccola targa della Fondazione Giorgio Bassani, segnala però che qui passato e presente si incontrano, e la storia del grande scrittore viene custodita e raccontata.

Un viaggio nella memoria di Giorgio Bassani

La Fondazione Giorgio Bassani, situata all'interno della casa di Ariosto, è oggi un luogo dedicato alla conservazione delle opere e della vita dello scrittore ferrarese. Grazie all'impegno dei membri del comitato scientifico della Fondazione, i visitatori possono esplorare le stanze che custodiscono documenti, libri e cimeli che hanno segnato la vita di Bassani. Ogni angolo racconta una storia: dai libri che Bassani pubblicò come redattore ai volumi che accompagnarono la sua vita, fino ai più recenti studi dedicati alla sua opera.

Le stanze ricostruiscono l’ambiente in cui Bassani viveva e lavorava, immergendo i visitatori in un’atmosfera densa di ricordi: sarà facile immaginarvi lo scrittore intento a scrivere sulla sua Olivetti, sotto lo sguardo vigile del ritratto del nonno, Cesare Minerbi. 

La storia di una vita tra letteratura e lotta

Giorgio Bassani, nato e cresciuto a Ferrara, visse momenti drammatici durante la Seconda Guerra Mondiale. Imprigionato per antifascismo nell’ex carcere di Via Piangipane, Bassani fuggì a Roma nel 1943, costretto a vivere in clandestinità con la moglie Valeria Senigallia. Nonostante tutto, il legame con la sua città natale non si spezzò mai del tutto. Ferrara, con i suoi luoghi e i suoi personaggi, rimase al centro della sua produzione letteraria, come testimonia il suo capolavoro Il giardino dei Finzi-Contini.

Il suo ritorno a Ferrara non fu però sempre accolto con favore. La pubblicazione de Il giardino dei Finzi-Contini suscitò polemiche, e la città che tanto aveva amato non sempre ricambiò il suo affetto. Ma il valore della sua testimonianza rimane vivo grazie all'impegno di chi, come la Fondazione a lui dedicata, continua a raccontare la sua storia e il suo lascito letterario.

Un dialogo tra passato e presente

Visitare la Fondazione Giorgio Bassani significa immergersi in un dialogo continuo tra passato e presente. Qui, tra documenti e memorie, si scopre il valore di un'opera letteraria che ha attraversato i decenni, rimanendo una testimonianza fondamentale della storia italiana e del dramma della Shoah. Come Bassani stesso disse: “Sono un poeta… E per quale motivo scrivono, i poeti, se non per tornare al mondo?”.