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Camminare sulle Mura di Ferrara è molto più che percorrere un semplice tracciato urbano: è vivere un viaggio nel tempo, tra silenzi sospesi, scorci di natura e tracce tangibili della grandezza rinascimentale della città. Le Mura, che oggi si estendono per circa 9 km, sono il simbolo di una Ferrara che ha saputo evolversi nei secoli senza mai perdere la propria identità. Riconosciute patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 1995, sono tra le fortificazioni rinascimentali meglio conservate d’Europa.
Dalle origini bizantine al Rinascimento estense
Le prime tracce di difese a Ferrara risalgono al VI secolo, quando i Bizantini eressero delle fortificazioni per proteggere un punto strategico sul fiume Po. Nel X secolo fu Tedaldo di Canossa ad ampliare queste difese e a delineare una prima forma urbana. Ma è nel XIII secolo, con l’arrivo degli Este, che Ferrara assume il volto di una città fortificata: le mura diventano non solo baluardo difensivo, ma anche simbolo di potere e prestigio.
Tra il Quattrocento e il Cinquecento, l’architetto Biagio Rossetti progetta un innovativo sistema di fortificazioni, inserito nel piano urbanistico della cosiddetta “Addizione Erculea”. Bastioni, torri, porte monumentali e fossati trasformano Ferrara in una città moderna e all’avanguardia, perfettamente integrata con le esigenze difensive e con l’armonia architettonica del tempo.
Da difesa militare a luogo di vita quotidiana
Con l’annessione di Ferrara allo Stato Pontificio nel 1598, le Mura iniziano a perdere la loro funzione militare. Viene edificata la Fortezza di Ferrara, su progetto di Giovan Battista Aleotti, che però sarà demolita a fine Ottocento. Le Mura resistono, silenziose, testimoni del passare dei secoli.
Negli anni ’80 del Novecento, un importante progetto di restauro – finanziato grazie ai fondi FIO del Ministero dei Beni Culturali – restituisce alla città le sue antiche fortificazioni. Torri, bastioni e fossati vengono recuperati, così come le storiche porte d’ingresso: tra tutte, la Porta degli Angeli, da cui nel 1598 uscì l’ultimo duca estense, Cesare d’Este.
Le Mura oggi: patrimonio vivo e vissuto
Oggi le Mura non sono solo monumento, ma parte integrante della vita quotidiana dei ferraresi. L’anello verde che le circonda è diventato uno spazio pubblico prezioso, percorso ogni giorno da camminatori, runner e ciclisti. Ferrara, non a caso, è la città delle biciclette per eccellenza: pedalare lungo le Mura, tra il verde e la storia, è un’esperienza che unisce benessere e bellezza.
Ogni stagione regala emozioni diverse: in autunno le chiome degli alberi si tingono di rosso e oro, in inverno la nebbia avvolge tutto in un’atmosfera sospesa, quasi irreale. È facile, allora, capire perché la passeggiata sulle Mura sia diventata un piccolo rito per chi abita la città: una tregua dal tempo, un momento per sé.
Le Mura di Ferrara non sono solo una cinta urbana, ma un vero e proprio organismo vivo: guardiane silenziose che continuano, secoli dopo, a raccontare la storia di una città che non ha mai smesso di camminare al passo con la sua bellezza.






Immagini prese da www.filomagazine.it. Comprendono: Cartolina d’epoca che riproduce un’incisione di Andrea Bolzoni del 1747; Giuseppe Chittò Barucchi (Ferrara 1817-1900), La fortezza di Ferrara, ante 1860; olio su tela, cm 46 x 80; immagini dall'Archivio Paolo Ravenna; fotografie di Pierluigi Benini e Eugenio Ciccone.
Questo articolo è stato redatto in collaborazione con Filo Magazine a partire dall'originale di Ludovica Zambelli.