Da vedere perchè...
Scoprirete una vera e propria area musealizzata mentre passeggiate seguendo le mura
Potrete soffermarvi ad osservare le particolari forme dei baluardi e studiare in modo specifico l'architettura della cinta muraria
Potrete accedere alle viscere delle mura cittadine e osservarne la struttura dall'interno
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Parco archeologico Baluardo dell'Amore
Da scoprire durante una rilassante passeggiata nel verde, il Baluardo dell’Amore si inserisce all’interno di un percorso accessibile a piedi e in bicicletta, che percorre ben 9 dei 13 chilometri che originariamente costituivano le Mura di Ferrara. Portato alla luce dopo quattrocento anni dalla sua costruzione, si trova in corrispondenza all’antica omonima Porta.
Cenni Storici
Il Baluardo dell’Amore venne realizzato durante il governo di Alfonso II, tra il 1578 e il 1585, lungo la preesistente cinta muraria. Alfonso II decise di fortificare ulteriormente la cinta muraria costruita in precedenza, e per farlo si affidò a ingegneri e tecnici militari quali Cornelio Bentivoglio, Marcantonio Pasi, Giulio Thiene e Giovanni Battista Aleotti.
Accedendo allo spazio allestito dove sorgeva l’antico baluardo, vi troverete di fronte alla ricostruzione della cortina muraria costituita dai resti della cinta borsiana e della Porta dell'Amore (XV sec.).
Un itinerario incantevole, facilmente raggiungibile dal centro della città, che vi porterà indietro nel tempo!
La Visita
Potrete accedere al Parco Archeologico da via Baluardi, tramite un cancello in ferro interposto fra le due cortine di recinzione dell’area. Entrando vi troverete di fronte una cortina muraria, costituita dai resti della cinta borsiana e della Porta dell’Amore riallestita verso l’alto, che si innalzerà riproponendo le volumetrie originarie. Sopra tale cortina, è stata installata la passerella di ricucitura del percorso mura, al centro della quale si trova il livello superiore della Porta dell’Amore.
Potrete addentrarvi nel Parco, passando sotto la Porta, grazie all’apertura ad arco “ricostruito” e dopo aver osservato i ritrovati interni alla torre, fra i quali una rampa di scale in cotto che raggiungeva il livello superiore, potrete uscire per osservare il rivellino a forma di freccia del 1557, restaurato e consolidato, all’interno del quale sono visitabili due piccoli ambienti con volte a botte, uno al centro adibito in origine a deposito armi, e l’altro, sull’asse nord-ovest, adibito a piccolo oratorio. Sulla muratura del piccolo baluardo sono ben visibili linee d’imposta, conci e chiavi di volte che rievocano il sistema di copertura della “galleria” interposta fra le mura di Borso ed il rivellino; sulle estremità opposte, a nord-ovest ed a sud-est, si aprono i varchi che permettono l’uscita al vallo sottomura.
L’intera superficie di calpestio dell’area interna al Parco, è costituita da una nuova pavimentazione che lavorata e disegnata “cita” le originarie pavimentazioni ritrovate.
Forse non sapevi che...
ASSO DI PICCHE. Se fate caso alla pianta della città, noterete che le zone in cui si inseriscono i Baluardi presentano una caratteristica forma ad "asso di picche". Questa forma serviva ad ottimizzare la strategia difensiva: nei fianchi dei grandi baluardi alfonsini (dell'Amore, San Pietro, Sant'Antonio e San Lorenzo) erano stati previsti due ordini di tiro, i cosiddetti “fuochi traditori”, così chiamati perché venivano coperti dagli ‘orecchioni’ alla vista del nemico.