Pampapato
Il pampapato dà un immancabile tocco dolce alle tavole natalizie dei ferraresi, a conclusione delle mangiate a base di cappelletti in brodo e salama da sugo col purè.
Si tratta di un dolce a forma di zuccotto appiattito, formato da un impasto di farina, frutta candita e frutta secca, zucchero semolato (o miele), cacao amaro in polvere e spezie. Il tutto ricoperto da un golosissimo strato di cioccolato extrafondente di circa 4 mm. Un dolce “naturalmente” privo di lattosio!
L’usanza di preparare il pampapato deriva probabilmente dall’antica tradizione dei pani speziati di epoca romana, trasformatasi poi nell’usanza dei “pani arricchiti” preparati nel periodo natalizio.
Proprio così come potrete acquistarlo oggi in pasticceria, il pampapato veniva già realizzato dalle monache benedettine nel Seicento. Secondo alcune fonti, la ricetta divenuta poi tradizionale fu inventata all’interno del
Monastero del Corpus Domini, dove le monache, traendo ispirazione da un’antica ricetta del celebre cuoco rinascimentale Cristoforo da Messisbugo, crearono un dolce ricco, degno delle grandi personalità dell’epoca che spesso giungevano in visita. La leggenda vuole che inizialmente fosse conosciuto come Pan del Duca, per poi diventare, con la devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio, Pan del Papa: da qui il nome di “pampapato” e la classica forma “a papalina”.
L’idea di aggiungere un ulteriore tocco goloso a questo pane speziato, fu di un pasticcere locale che, nel 1902, decise di ricoprirlo con uno strato di cioccolato extrafondente. Da allora la ricetta non è più cambiata e il pampapato è diventato uno dei simboli della cucina locale!
Se siete amanti delle tradizioni natalizie, o dei dolci in generale, non potete farvene sfuggire un assaggio!